MEDIATICAMENTE UMANI

Da un po’ mi ritrovo a riflettere sui social network, su questa necessità di mettere in mostra se stessi, i propri amici, le proprie foto. E dopo aver caricato le immagini dei miei viaggi vengo spesso assalita da un dubbio….e se finissero in mano alla persona sbagliata?
Ognuno di noi è intimamente geloso di qualcosa, di un momento o di una particolare atmosfera, di un’esperienza unica o di una persona. Ha senso documentare tutto ciò e renderlo disponibile a cani e porci? Regalarlo in rete a chi passa senza pretendere rispetto per quel contenuto che in qualche modo ci è caro o ci rappresenta? Ormai sappiamo che Facebook può gestire i nostri dati e tutto ciò che condividiamo, senza incorrere in alcuna violazione. C’è scritto nel regolamento….se solo l’avessi letto! Inoltre sulle nostre preferenze si fanno sondaggi, che poi vengono venduti alle aziende, noi diventiamo merce e allo stesso tempo target di spot pubblicitari super-mirati, quasi personalizzati. E così sempre un maggior numero di persone sente il bisogno di sparire dal web, di rendersi fermamente irraggiungibile e invisibile attuando il seppuku (il suicidio del samurai), iniziativa lanciata da un gruppo di informatici italiani che consente di sparire dalla rete con tutte le proprie preziose informazioni al seguito.
Pufffff, è un attimo… e si scompare dalla vita virtuale, chissà che non se ne giovi quella reale!

CI SALVERANNO I GRILLINI

Mattia Scalise e Massimo Bugani, candidati sindaco di Milano e Bologna per il “movimento cinque stelle”. Volti nuovi, facce pulite per un sistema che puzza di marcio, o come dice Grillo…di morto.
In uno dei Paesi col più alto tasso di corruzione al mondo, questa ondata di rinnovamento più che auspicabile sembra essere l’unica salvezza possibile. Focus sul programma, non sui visini belli o brutti, sulla lingua più o meno sciolta: cose concrete invece, dalle energie rinnovabili, il cui promettente sviluppo il nostro governo si è affrettato a limitare con una leggina ad hoc, al contenimento della cementificazione, la piaga che sta trasformando il nostro paesaggio in una distesa di palazzi, ville a schiera e capannoni industriali, cumuli di calcestruzzo inopportuni e inutili, a rimpiazzare campagne, boschetti, angoli rimasti ancora incontaminati dalla speculazione edilizia. Basta costruzioni, grazie. E basta supermercati e superstrade, non se ne può più!
Pur non essendo una grillina “praticante” mi riconosco comunque in questa voglia di cambiamento, di proposte pratiche, di un linguaggio lontano dal politichese astruso e inconcludente che infarcisce i talk-show; questa è l’unica forza politica di cui potrei parlare bene, l’unica che abbia le palle di nascere dal basso e mettersi in gioco senza l’appoggio di sponsor politici altisonanti quanto fatui, l’unica non collusa con gli eterni giochi di potere che ci hanno portato a questa situazione disastrata, che potrebbe quasi destare un sorriso…se non fosse così tragica.
In bocca al lupo ragazzi, il futuro si dice appartenga a noi giovani, ma nell’Italia che conosco io dovrete rottamare un bel po’ di vecchie controproducenti cianfrusaglie per arrivare ai vostri obiettivi, comunque l’importante è cominciare!

MADRID GAY-FRIENDLY

Una città vivibile, allegra, il centro della movida, la madre del divertimento...ma con un certo stile, talvolta un po' snob, sicuramente elegante. Madrid meta di viaggi più o meno culturali o di rapidi weekend low-cost non lascia certo a bocca asciutta. Dalla Plaza Mayor dove capitano proprio tutti, al parque del Buen Retiro, rifugio godereccio nelle giornate di sole, al mercato di San Miguel, ricco di stuzzichini da provare accompagnati da una succosa sangria, tanto per ripercorrere tutti i cliché. Per non parlare del Museo del Jamon, meta culinaria di giovani (e non) squattrinati alla ricerca di panini e cerveza a prezzi stracciati. E poi l'alternativa Malasaña coi suoi graffiti fricchettoni, dopo una visita doverosa al Prado, al Museo Reina Sofia, alla ricca e originalissima collezione Thyssen. Ho dimenticato niente? ah sì...Madrid civilissima, soprattutto. Una città dove un mozzicone gettato a terra fa molto più scandalo di un tenero bacio gay, come in effetti dovrebbe essere. Due ragazze che si scambiano effusioni in pubblico senza destare sguardi di riprovazione o perlomeno di stupore. Un'integrazione sociale e culturale ancora utopica per il nostro Paese, fermo com'è alla visione dell'omosessualità concepita come sviluppo deviato o semplice desiderio di trasgressione. Dopo Amsterdam e Londra è ora uno degli approdi  più ambiti da tanti nostri connazionali intenzionati a vivere liberamente i propri affetti. E così, passeggiando per La Chueca, il quartiere gay della capitale, ritrovo il mio spirito libero e penso a come sarebbe abitare questa città gay-friendly che lascia spazio a tutti e che fornisce spunti creativi ad ogni angolo.
Beh...forse un giorno....

CAZZO GUARDI ???!

Si parla in genere di "difficoltà di comunicazione", qualcuno accenna alla solitudine dei giovani, io ho coniato il temine AUTISMO SOCIALE. Più duro, spietato, ma anche scientifico e asettico, disperatamente obiettivo.
E' quella forma di indifferenza assoluta che gli Italiani ormai sfoggiano come un brillante, con l'orgoglio di essere o perlomeno sentirsi superiori, con quel narcisimo reattivo ormai diffusissimo, che si palesa in tutta la sua patetica veemenza nei locali notturni e nei club, luoghi un tempo adibiti agli incontri, oggi raduno di tante anime sole che non osano parlarsi, si attaccano al bicchiere e fanno i preziosi, trafficando col cellulare che non squilla, fingendo un disinteresse quasi catatonico.
Vi sarà capitato forse di andare in una discoteca della Milano da bere e scoprire che gli sguardi non si incrociano più, ma diventano sfuggenti, sguisciano, scappano, per paura, forse terrore, che uno scambio di occhiate possa diventare addirittura un pericolosissimo...."ciao, come stai?"
Uomini intimiditi dalle nuove generazioni di donne aggressive? o donne frustrate dalle nuove generazioni di uomini pusillanimi? girls che se la tirano troppo o boys timidi e poco intraprendenti? comunque la si guardi la cosa non butta bene, l'uso di antidepressivi in Italia si è impennato negli ultimi anni, la solitudine dilaga, i giovani si rassegnano a scrivere annunci in stile "cerco amici" su vivastreet. Per poi incazzarsi perchè nessuno risponde.
La carenza d'affetto vissuta con vergogna e dunque nascosta sotto la corazza dell'indifferenza, con la conseguenza inevitabile di restare soli e tristi allo stesso bancone del bar, nello stesso locale rumoroso, per un tempo indefinito, senza un vero contatto umano.
Tutto questo vi torna?
Ma allora restano solo gli speed-date oppure ci dobbiamo aspettare che l'antico spirito riproduttivo primordiale presto o tardi ci conduca ad una svolta?
Io suggerirei una task-force di psicologi, sociologi e antropologi per indagare questo male dilagante, la non-comunicazione, il guardare altrove, l'amimia impassibile, che si schioda solo di fronte al superfigo o alla sventola da paura...che però sono già Impegnati....mi spiace.....


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