MEDIATICAMENTE UMANI

Da un po’ mi ritrovo a riflettere sui social network, su questa necessità di mettere in mostra se stessi, i propri amici, le proprie foto. E dopo aver caricato le immagini dei miei viaggi vengo spesso assalita da un dubbio….e se finissero in mano alla persona sbagliata?
Ognuno di noi è intimamente geloso di qualcosa, di un momento o di una particolare atmosfera, di un’esperienza unica o di una persona. Ha senso documentare tutto ciò e renderlo disponibile a cani e porci? Regalarlo in rete a chi passa senza pretendere rispetto per quel contenuto che in qualche modo ci è caro o ci rappresenta? Ormai sappiamo che Facebook può gestire i nostri dati e tutto ciò che condividiamo, senza incorrere in alcuna violazione. C’è scritto nel regolamento….se solo l’avessi letto! Inoltre sulle nostre preferenze si fanno sondaggi, che poi vengono venduti alle aziende, noi diventiamo merce e allo stesso tempo target di spot pubblicitari super-mirati, quasi personalizzati. E così sempre un maggior numero di persone sente il bisogno di sparire dal web, di rendersi fermamente irraggiungibile e invisibile attuando il seppuku (il suicidio del samurai), iniziativa lanciata da un gruppo di informatici italiani che consente di sparire dalla rete con tutte le proprie preziose informazioni al seguito.
Pufffff, è un attimo… e si scompare dalla vita virtuale, chissà che non se ne giovi quella reale!

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